La barca a Punta

Passato e presente scivola sull'acqua

Costeggiando le rive del po non si può fare a meno di notare almeno una Barca a Punta.

Queste barche, popolari a Cardè, Villafranca, Pancalieri, Lombriasco e Carignano, in passato furono utilizzate per il trasporto di materiali (ortaggi, frutta, pesce, legname, sabbia e ghiaia) e per la pesca; traggono loro nome dalla pertica rinforzata con la punta di ferro che era utilizzata per spingere l’imbarcazione facendo perno sul fondo del fiume.

La pertica ha una forma appiattita per poter essere utilizzata anche come remo, la sua lunghezza media è di quattro metri.

La barca tradizionale è lunga da sette a dodici metri, con una larghezza tra novanta centimetri ed un metro e mezzo, era di legno, ed ha il fondo piatto, impermeabilizzato con catrame a caldo. Ultimamente il legno della barca è stato sostituito dall’alluminio o dalla vetroresina, guadagnando così in peso e maneggevolezza.


A poche decine di metri dall'Area Attrezzata, l'impegno e la tenacia di un gruppo di villafranchesi animati da una forte passione per le tradizioni locali, ha curato la ricostruzione dell'antico traghetto sul fiume.
L'impianto, perfettamente funzionante, viene gestito dai volontari che si offrono di accompagnare le scolaresche e i visitatori che intendono rivivere le atmosfere del passato, attraverso un singolare "passaggio" sul fiume.

Il porto sul Po tra Villafranca e Moretta ha sicuramente una lunga storia.
La prima notizia ufficiale della sua esistenza si ha in un documento datato 1197. Nei secoli successivi vennero poi costruiti ponti in legno, che, puntualmente distrutti in occasione di guerre o inondazioni, venivano sostituiti dai traghetti.

Nel 1884 venne edificato l'attuale ponte in muratura a tre arcate e di conseguenza nel 1885 cessò definitivamente l'esercizio del porto di barche; in tal modo il passaggio non solo diventò più agevole, ma anche libero, cioè non più soggetto al pagamento di alcun pedaggio.

Il traghetto era formato da due imbarcazioni affiancate, sulle quali veniva fissata una piattaforma destinata ad ospitare due piccole casette: una adibita a magazzino e l'altra ad abitazione, quella del "portoné", l'antica e tipica figura legata al funzionamento del porto e dedita alle operazioni di attraversamento del fiume di persone, merci ed animali.
Egli faceva di questa piccola costruzione l'abitazione per sé e per la propria famiglia; si dedicava in primo luogo al lavoro di traghettatore e, nei momenti liberi, a quello di pescatore, lasciando poi alle donne il compito di andare a vendere i pesci.